lunedì 13 luglio 2009

STAMPA DA NON PERDERE


Ci mancava solo Grillo


Siamo seri, e rigorosi, nei limiti che si può fare in una scrittura giornalistica e non filosofica. Il problema del potere, delle oligarchie e il problema della democrazia interna in un partito, del suo ruolo, della capacità progettuale e di opposizione, è serissimo. Ed è serissimo non tanto perché i partiti non siano in grado di elaborare progetti e strategie, questo è falso, ed è anche una grande panzana: sia Dario Franceschini che Pierluigi Bersani hanno progetti e strategie, ma perché la temperatura "percepita" di capacità e progettualità dagli elettori e dagli iscritti e sostenitori, è decisamente bassa, e quasi trascurabile.Questo perché il paese si è berlusconizzato a sinistra, purtroppo: e nel dire che si è berlusconizzato a sinistra intendo un'incapacità culturale, intellettuale e profondo nel capire le dinamiche profonde della politica e del potere. Le dialettiche - e la parola un tempo aveva ben altra nobiltà - nuovo e vecchio, il rimarcare il fatto che a sinistra c'è un vuoto, il volere a tutti i costi cercare un leader con caratteristiche che hanno ben poco a che fare con la serietà della politica sono ormai appannaggio del popolo della sinistra in modo diametralmente opposto, ma ugualmente efficace, a quello del centro destra.Allora cresce la voglia di antipolitica, di anti-apparato, di mettere in gioco strali di vario genere, di rimpiangere il tempo che fu, quando c'era che ne so, il compagno Di Vittorio che arringava i lavoratori. Nessuno capisce che il tema della crisi dei partiti socialdemocratici in Europa, è davvero serio, che la degenerazione inquietante della stampa e dell'informazione produrrà danni notevoli, e produrrà danni notevoli questo bisogno onirico-politico tutto di sinistra, e assai lagnoso, dove il sogno, il concetto di futuro, l'idea di speranza, di consapevolezza, l'etica dello stato, il concetto vergognosamente involgarito della società civile, non sono altro che etichette incollate dove capita, ma prive di consistenza. Solo sui temi etici, il dibattito si fa lievemente più serio, ma questo perché c'è di mezzo la disperazione e la vita delle persone comuni.Ora tocca ritrovarsi di nuovo Beppe Grillo, un comico con blog annesso che si vorrebbe candidare alla segreteria del Partito Democratico. Naturalmente dicendo da subito che non saprebbe neppure come farlo. Non vado oltre. La notizia è quella che è, ma in questo modo non si va davvero lontano

3 commenti:

Esculapio ha detto...

Ma quanti autogol...Grillo non era contro tutti fino alle scorse elezioni...e ora vuole il PD...ma chi gliel'ha data la tessera? Certo che se continuiamo così tra Grilli e lotte fratricide...Forse le primarie, così democratiche, è meglio che le lasciamo fare a chi le fa un po' meglio...Dovevan votare gli iscritti e al congresso.

PD Paratico ha detto...

Rispondiamo (con colpevole ritardo) al commento di Esculapio.
A Beppe Grillo serviva come sempre un palcoscenico ed ha tentato di trovarlo. Forse il tentativo di non farlo iscrivere ricorrendo alle norme burocratiche non era esteticamente e mediaticamente bello da vedere anche se corretto nella sostanza. Meglio sarebbero state le motivazioni riassunte da Debora Serrachiani in una intervista sull'argomento: per entrare in un Partito bisogna amarne la bandiera, condividerne gli ideali,rispettare alcune regole e sopportare qualche sacrificio. Trovate una di queste cose nella richiesta di Grillo ?
Personalmente sono daccordo che il Segretario e la linea del Partito la decidono gli iscritti. In mancanza di una vera organizzazione le primarie non sono più democrazia ma confusione.

Esculapio ha detto...

La risposta è pienamente condivisibile...Concordo pienamente. Peccato comunque che si sia creata tutta questa vicenda.