domenica 5 luglio 2009

CARRIERE FULMINANTI ALL'OMBRA DELLA CALIGOLITE




Nell’Italia di Silvio Berlusconi c’è spazio anche
per storie straordinarie. Essere giovani
e avere delle capacità in unPaese anziano
può essere frustrante. Una condizione che è
all’origine della «fuga dei cervelli». Non di tutti i
cervelli, però. Per una ragazza campana, per
esempio, le cose sono andate diversamente.
Francesca Crispino ha 23 anni e tanta voglia di
diventare una giornalista. Ma è dura. Poi, circa
un anno fa, le si presenta un’occasione degna della
storia di Forrest Gump: sta facendo compere in
un negozietto di bigiotteria del Corso Vittorio, a
Roma. Improvvisamente entra il presidente del
Consiglio. Lei gli parla e gli rivela il suo sogno:
lavorare nell’informazione istituzionale, magari
a Palazzo Chigi. Il premier immediatamente ordina
alla scorta di accompagnare la giovane donna
dai responsabili comunicazione del suo staff e,
come per incanto, il sogno di avvera: in un baleno
Francesca Crispino ha una scrivania nell’ufficio
stampa di Palazzo Chigi. Qualche giorno fa in
tanti hanno potuto vederla. Nella copertina dell’Espresso,
sullo yacht di Berlusconi, in una foto
che immortala le vacanze presidenziali dell’agosto
del 2008. È la prima a destra, la sola a poter
dire di essersi trovata là per motivi di lavoro.
Cosa abbia detto al premier per convincerlo
delle sue capacità lavorative non è noto. Il curriculum
non sembra in grado di spiegare il suo
exploit. Oltre che su Facebook, ha pubblicato il
suo profilo sul social network professionale
Linkedin, ma annovera una sola esperienza: «Ufficio
stampa della presidenza del Consiglio dei
ministri». Insomma, nemmeno venti minuti di
colloquio con il Cavaliere in un negozietto del
centro e si entra nella stanza dei bottoni.
La signorina Crispino accompagna il premier
in ogni viaggio. Di certo non dimenticherà mai
il suo esordio tra i grandi del mondo, durante il
vertice del G8 a Tokyo, poche settimane dopo il
suo primo giorno di lavoro. Haaccompagnato il
premier anche al G20 di Londra, fino a varcare,
lo scorso 15 luglio, la soglia della Casa Bianca
per l’incontro con Obama. E adesso è attesa alla
prova più difficile, il grande esordio al G8 dell’Aquila.
Gli invidiosi nel Pdl, non solo tra i finiani,
aumentano. E parlano di una sindrome sempre
più manifesta: la «caligolite».

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