giovedì 24 settembre 2009

STAMPA DA NON PERDERE




Del fumo e dell'arrosto. Mentre il principale venditore di fumo - ora anche in senso tecnico, lo vedremo fra un momento - va in America a dire che Obama gli ha tolto le parole di bocca e sull'ambiente ha detto, il presidente degli Stati Uniti, proprio quello che lui, il Venditore, stava per dire, si apprende che:1) in Finanziaria (lo dice il ministro Prestigiacomo) non è stato stanziato un euro dei già pochi dovuti in rispetto al protocollo di Kyoto.2) Il governo italiano ha chiesto all'Unione europea di poter violare (o innalzare) i limiti fissati per le emissioni di Co2. O meglio, non ha proprio chiesto di violarli, una cosa che siamo abituati a fare senza chiedere. E non ha nemmeno chiesto di innalzarli, precisa preoccupata una nota di Palazzo Chigi. Ha solo detto a Barroso che noi in Italia potendo, ecco, insomma, quei limiti non li rispetteremmo perchè allo stato dei fatti non siamo in condizione di farlo. Una notarella così, tanto per parlare di qualcosa. L'Unione europea, naturalmente, ha risposto con una comunicazione secca che suona come: non pensateci nemmeno.Si apprende inoltre che a poca distanza dalle coste calabresi giace una nave carica di 120 fusti di rifiuti radioattivi. Potrebbe anche trattarsi, dicono gli esperti, di plutonio. E, comunque, qualunque cosa sia, lo si dovrebbe accertare al più presto perché, in quelle aree è stato registrato un aumento di tumori e, in ogni caso, non si può nemmeno concepire l'idea di sottoporre un'intera popolazione a una dieta a base di tonno e di paranza radioattiva.Si apprende pure che sarebbero una trentina le navi che, con regolarità, la ‘ndrangheta ha affondato nei decenni in quello specchio di mare. Un brodo di coltura unico al mondo: per la fauna per i pesci e per gli uomini.Ebbene il governoquello a cui Obama toglie le parole di bocca, informato dalla magistratura, dai biologi, dagli assessori regionali e dalle autorità mediche, non ha preso assolutamente alcun provvedimento. Immaginate cosa succederebbe se, al largo delle coste francesi o inglesi, ci fossero dei ricercatori incaricati di certificare l'esistenza di un relitto gonfio di scorie radioattive. E se i governi di quei paesi pretendessero di non rispondere alla domande e di essere lasciati in pace. L'opinione pubblica, i giornali, la comunità internazionale, non ne chiederebbero conto?È una storia che parla di criminalità, di malapolitica, di catastrofe ambientale. Che riporta alla morte, tuttora inspiegata, di Ilaria Alpi. Ma di tutto questo non si deve parlare. Se non per dire: «Sull'ambiente abbiamo fatto grossi passi avanti». Certo presidente, naturalmente. Ha altro da aggiungere?È poi finalmente partita una nave con un'equipe di ricercatori del ministero dell'Ambiente. Col tempo sapremo quali veleni giacciano in fondo al mare del nostro turismo d'eccellenza. Ma c'è un piccolo problema: i ricercatori in ricognizione sono quasi tutti lavoratori precari.
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MARTEDI 29 SETTEMBRE E' CONVOCATO IL CONSIGLIO COMUNALE DI PARATICO

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