lunedì 3 agosto 2009

STAMPA DA NON PERDERE



Spesso comprendere bene ciò che ci accade intorno è difficile. Quello che appare non è , e quello che è non appare o non viene fatto apparire. Una buona stampa,una corretta informazione potrebbero aiutare a leggere la realtà. Era il vanto e il compito dei buoni giornalisti e la funzione dell'informazione televisiva.
E' ancora cosi ?
La maturazione sociale e culturale dell'uomo occidentale pare essersi arrestata tanto che a più scuola,più televisione, più giornali non corrisponde un aumento del senso critico.
Le informazioni sono riversate in abbondanza nel nostro bicchiere personale ma noi non siamo piu in grado di riconoscere il liquido che viene introdotto.
Questo provoca una incapacità di riconoscere la coerenza.
Quali gli esempi ?
Non serve più essere onesti, basta dire di esserlo. Non serve più salvaguardare l'ambiente,basta dire che si lo si sta facendo. Non serve mantenere le promesse,basta dire che lo si farà.
Non serve comportarsi da cattolici, basta affermare di esserlo . Non serve comportarsi da democratici, troppa fatica, basta, con una carezza ipocrita, farlo credere.
A questa deriva si può rispondere solo riaffermando i principi della coerenza fra quello che si dice e quello che si fà,Sapendo bene che la democrazia e il rispetto delle persone comportano il pesante fardello del confronto,della discussione in un percorso lento e difficile.
La stampa da non perdere di oggi è una riflessione di Vincenzo Cerami


UNA
PAROLA

VERITÀ




Il maronita Gibran ha scritto
che ogni uomo è due
uomini: l’uno è desto nelle
tenebre, l’altro dorme
nella luce. È vero, siamo come
i fiori, i quali nascondono
sotto terra il loro rovescio,
cioè la radice.


Anche la radice è un fiore,
ma preferisce non farsi vedere,
non ama la luce. Foglie e
petali prendono vita dall’aria
e le radici dalla terra. La bellezza
di una rosa è frutto di
un appuntamento a metà
strada tra l’alto e il basso, tra i
flussi benefici del sole e quelli
mineralidel terriccio. Per proteggerla
la natura ha costruito
tutt’intorno un rovo spinoso,
proprio perché nonc’è nulla
di più sacro e intangibile
della bellezza.
L’uomo nel buio non vede,
ma si perde con lo sguardo
nelle lontananze della fantasia
e del pensiero.Alla fine ne
sa di più di chi, in piena luce,
vede tutto ciò che è visibile.
Questo perché nelle tenebre
egli cerca il nesso tra le cose
osservate durante il giorno,
quando l’incanto del creato
lo ammutolisce e non lo fa ragionare.
Il buio dà senso alle
cose che non si vedono, e
quando giunge la luce ci guardiamo
intorno e sappiamo
ciò che è giusto e ciò che è sbagliato.
Quindi possiamo addirittura
dire che il giorno è la parrucca
della notte, il suo aspetto
vistoso, incantevole. L’anima
non si vede, è impasto di
astrazioni, e come la schiena
è unmistero per gli occhi, così
sono le tenebre per la luce e
le radici per il fiore.
Vale lo stesso discorso per
coscienza e incoscienza.
Le verità dell’inconscio sono
quasi tutte immutabili,
quelle della consapevolezza
non fanno che volatilizzarsi a
ogni cambio di stagione.
Tutto questo per dire che la
verità non si vede a occhio nudo.

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