martedì 23 giugno 2009



Voglio raccontarvi di quanto Neda volesse vivere a lungo, in pace e in eguaglianza di diritti... Di quanto fosse orgogliosa di dire a tutti, a testa alta, «Io sono iraniana»... Messaggio della sorella di Neda - Oggi la striscia rossa diventa verde per la libertà dell’Iran


Teheran ammette i brogli: «Ma sono irrilevanti».

Vietati i funerali di Neda





Teheran si è risvegliata oggi nella prima giornata di calma dopo la repressione delle proteste di piazza contro i risultati delle elezioni, con un bilancio di almeno dieci morti e cento feriti. E oggi fonti di polizia citate dalla Radio di Stato aggiungono che durante gli scontri sono state arrestate 457 persone. Anche la giornata di ieri era stata in generale tranquilla. I sostenitori dell'ex candidato moderato Mir Hossein Mussavi avevano cercato di promuovere un raduno davanti alla sede delle Nazioni Unite, nel nord di Teheran, riuscendo a raccogliere non più di 200 persone, secondo i testimoni. Ma la polizia li ha dispersi con una carica. Oggi il Consiglio dei Guardiani, incaricato di sovrintendere alla regolarità del voto, ha fatto sapere che in 50 distretti, su un totale di 366, sono risultati esserci più voti degli elettori aventi diritto. Ma ha aggiunto che ciò non fa pensare a «irregolarità importanti», anche perchè in Iran ogni elettore può recarsi a votare in città diverse dalla sua. Il candidato conservatore sconfitto, Mohsen Rezai, aveva affermato che erano 170 i distretti in cui i voti espressi erano superiori agli elettori residenti. Rimangono intanto in carcere una ventina di importanti esponenti del movimento riformista, arrestati durante le retate seguite alla proclamazione del presidente in carica Mahmud Ahmadinejad come vincitore delle elezioni. Tra di loro, due ex vice ministri e l'ex portavoce dei governi riformisti del presidente Mohammad Khatami. E i giovani sostenitori del candidato sconfitto alle presidenziali iraniane, Mir Hossein Mussavi, hanno fatto appello perchè i manifestanti portino una candela nera con un nastro verde in solidarietà con le vittime degli scontri. I giovani, attraverso il proprio sito web, hanno anche chiesto agli automobilisti di accendere le luci delle auto a partire dalle 17 (le 14.30 in Italia) per «mostrare la propria solidarietà con le famiglie dei martiri uccisi in questi giorni».

Nessun commento: